Il GDPR (General Data Protection Regulation o Regolamento Generale per la Protezione dei Dati Personali n. 679/2016/EU) è entrato in vigore nel 2016 ma acquisito piena efficacia nel 2018 e da allora i cittadini europei godono di un potente strumento per la tutela dei propri dati personali. Per chi crea applicazioni software, tanto in proprio quanto su commissione, rendere il proprio codice sorgente conforme con le regole del GDPR può essere molto ostico per chi non ha le giuste competenze giuridiche: quando si tenta di scrivere un’informativa privacy in proprio o con l’ausilio di strumenti semi-automatizzati, poi spesso ci si ritrova con qualcosa che 1) è scritto male e con poca chiarezza oppure 2) rende l’applicazione non conforme al GDPR e espone a eventuali segnalazioni presso le Autorità di controllo sulla protezione dei dati personali.
Gli aspetti da prendere in considerazione per valutare la conformità di un software al GDPR sono molteplici e non esiste un modello univoco valido per tutte i casi: è opportuno, pertanto, collaborare per esaminare la tua applicazione sotto ogni punto di vista per far sì che essa sia pienamente rispondente alla vigente normativa in tema di protezione dei dati personali.
Tre passi per trovare una soluzione.
Vai alla pagina Contatti e scegli se richiedere un appuntamento in studio oppure una consulenza online. Riceverai istruzioni così come spiegato alla pagina Consulenze.
2. Prepara tutta la documentazione
È molto importante esaminare tutta la documentazione connessa al tuo progetto software, eventuali contratti d'incarico e, soprattutto, il codice sorgente. Ricorda: in quanto avvocato sono vincolato dal segreto professionale, pertanto gli incontri e l'esame di codice sorgente e documentazione, saranno tutti improntati alla massima riservatezza.
Esaminata la tua documentazione, definiremo come agire per raggiungere l'obiettivo definito nel corso dei frequenti incontri che fisseremo.
Raggiunto l'obiettivo, resterò sempre a tua disposizione per ulteriori attività correlate.