I 12 capi di imputazione per Pavel Durov

I 12 capi di imputazione per Pavel Durov 28 Agosto 2024 Notizie Ecco i 12 capi d’imputazione contestati a Pavel Durov. Complicità nella progettazione di una piattaforma online che facilita le transazioni illegali all’interno all’interno di un gruppo organizzato. Rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per l’esecuzione e il funzionamento delle intercettazioni consentite dalla legge. Complicità nel possesso di immagini pornografiche di minori. Complicità nella distribuzione, offerta o messa a disposizione di immagini pornografiche di minori all’interno di un gruppo organizzato. Complicità nell’acquisizione, trasporto, possesso, offerta o vendita di sostanze stupefacenti. Complicità nell’offerta, vendita o messa a disposizione, senza motivo legittimo, di attrezzature, strumenti, programmi o dati progettati o adattati per accedere e danneggiare il funzionamento di un sistema automatico di elaborazione dati. Complicità nella frode organizzata. Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di un crimine o di un reato punibile con 5 o più anni di reclusione. Riciclaggio dei proventi derivanti da reati e crimini di gruppi organizzati. Fornitura di servizi di crittografia volti a garantire la riservatezza senza dichiarazione certificata. Fornitura di strumenti di crittografia che non garantiscono esclusivamente l’autenticazione o il monitoraggio dell’integrità senza una dichiarazione preventiva Importazione di uno strumento di crittografia che garantisce l’autenticazione o il controllo dell’integrità senza dichiarazione preventiva. Leggi anche: L’altra campana: “E se Telegram fosse una spia?” Chi ha paura della crittografia? Articolo precedente

Windows 11 24H2 disponibile per i Copilot+ PC

Windows 11 24H2 disponibile per i Copilot+ PC 27 Agosto 2024 Notizie I fortunati possessori dei recenti Copilot+ PC, i dispositivi della linea Surface più recenti e dotati di funzioni AI, stanno già ricevendo l’importante aggiornamento del sistema operativo a Windows 11 24H2. Questo aggiornamento nemmeno è stato annunciato ufficialmente e lo sarà solo quando il roll-out sarà pressoché completo sui nuovi Surface, epoca in cui Microsoft lo rinominerà in “Windows 11 2024 Update” e lo renderà globalmente disponibile per tutti i PC con Windows 11. Si tratta di un balzo in avanti piuttosto importante e, probabilmente, quello che inizierà ad aprire la strada a quello che dovrebbe essere Windows 12; i cambiamenti saranno tanti e alcuni saranno persino radicali, diretti a cambiare certe abitudini acquisite con l’uso dal rilascio di Windows 11. Facciamo un breve riepilogo: Windows Recall è quella funzione che permette di registrare tutto quel che si fa col computer, permettendo di andare a ritroso nel tempo per vedere cosa è successo in un giorno X e nei computer più recenti munmiti di NPU (vedi nel Glossario cosa significa), si potrebbe chiedere all’AI “mostrami i messaggi WhatsApp che ho mandato a Mario il giorno 3 settembre 2024”. Probabilmente, sui computer meno performanti e/o sprovvisti di NPU, la funzione si limiterà a essere presentata come una timeline scrollabile a ritroso. Generatore di immagini dentro Paint, così come accennato qui. Copilot maggiormente integrato con una nuova UI e la possibilità di installarlo localmente come PWA. Nuovo Esplora Risorse: adesso non solo si potranno estrarre ma anche creare archivi 7ZIP, RAR, TAR; menù contestuale leggrmente rivisto con le funzioni rapide (taglia, copia, incolla) che adesso mostrano il proprio nome sotto l’icona (quindi migliora l’esperienza utente); la scheda Home si presenterà rivista nella struttura e mostrerà anche i files condivisi; l’anteprima dei files .PNG consentirà anche di modificare i meta dati dell’immagine. Pannello impostazioni rapide ridisegnato, adesso sarà scrollabile per presentare le opzioni in maniera più ordinata e intuitiva; in più l’elenco delle reti Wi-Fi (finalmente) acquista un bottone per aggiornare l’elenco delle reti rilevate. Cancellazione attiva del rumore durante l’uso del microfono, anche questa sarà una funzione sorretta dall’intelligenza artificale- Il Mio Telefono sarà sempre disponibile e integrato direttamente nel menù Start. Teams unificato per clienti domestici e aziendali, sviluppato su tecnologie Web. SUDO su WIndows, il comando da Terminale che consente di eseguire altri comandi con privilegi da amministratore. Rimozione di app obsolete come WordPad, Posta e Calendario. Supporto a USB80Gbps, evoluzione tecnica di USB 4. Kernel sviluppato in RUST. Articolo precedente

Chi ha paura della crittografia?

La crittografia delle informazioni rappresenta la spina del fianco per molti governi perché impedisce loro di avere libero accesso a informazioni altrimenti riservate. E non solo i cosiddetti “stati canaglia” a combattere la crittografia.

Disponibile LibreOffice 24.8 con supporto ARM

Disponibile LibreOffice 24.8 con supporto ARM 24 Agosto 2024 In evidenza, Notizie, Software La Document Foundation ha annunciato il rilascio di LibreOffice 24.8 che tra le molte novità – si tratta del secondo rilascio ad adottare la nuova numerazione nel formato YY.M – introduce l’importantissimo supporto a Windows On Arm (ARM64), con ciò portandosi a competere direttamente con Microsoft Office circa la compatibilità con la moltitudine di versioni dei sistemi operativi esistenti. Adesso, infatti, LibreOffice è in grado di funzionare su: Windows (cpu Intel, AMD e ARM) macOS (cpu Apple e Intel) Linux Clicca qui per leggere (in inglese) il comunicato stampa ufficiale e scoprire l’elenco delle novità introdotte. Articolo precedente

Addio Paint 3D!

Addio Paint 3D! 23 Agosto 2024 Notizie, Software Immaginavo che sarebbe successo prima o poi: a partire da novembre 2024 Paint 3D non sarà più disponibile né potrà più essere utilizzato se già installato. Una ciambella riuscita senza il buco che Microsoft è in procinto di cestinare definitivamente, sebbene non fosse un’applicazione malvagia. Forse un po’ in anticipo sui tempi, lanciata in un periodo in cui le stampanti 3D non erano ancora accessibili alla maggior parte degli utenti casalinghi, o forse troppo ambiziosamente progettata per rimpiazzare il buon vecchio Paint dopo decenni di gloriosa carriera, prometteva di consentire agli utenti la realizzazione di modelli tridimensionali in modo semplice e immediato. Una volta realizzato un modello, però, poi non si sapeva cosa farsene a causa della mancata interoperabilità con applicazioni di modellazione 3D di terze parti, e restava solo la possibilità di ordinare la stampa a un servizio online. Per il resto si trattava di un’incarnazione di Paint in versione UWP, con una veste grafica leggermente rivisitata ma che rendeva più complicato usare le funzioni storiche di Paint edizione classica. Questo ha indotto moltissime persone a non adottare Paint 3D come strumento grafico per lavoretti quotidiani e a preferirgli, in maniera facilmente prevedibile l’antenato tradizionale o alternative di terze parti come GIMP oppure Paint.net. Che Paint 3D fosse sulla strada del dimenticatoio lo si poteva già intuire nel momento in cui Microsoft ha deciso di non includerla più nel sistema operativo al momento del rilascio di Windows 11 e di tornare a far evolvere la versione classica di Paint, la quale oggi ha l’aspetto delle applicazioni espressamente disegnate per Windows 11 e, in più, ha acquistato nuove funzioni, tra cui quelle legate all’uso dell’intelligenza artificiale come la rimozione dello sfondo nelle foto. Paint non vuol saperne di andare in pensione. Sono poche le applicazioni che hanno resistito al trascorrere del tempo e una di queste è proprio MS Paint, presente in tutte le versioni di Windows messe in commercio, nonostante non sia stata originariamente creata da Microsoft: essa fu introdotta in Windows in virtù di una licenza concessa dal produttore originale; solo in seguito Microsoft acquisterà i diritti e il codice sorgente per realizzare Paint così come lo conosciamo. Paint, quindi, ha ancora tanta strada da fare e non sembra avvertire il peso degli anni sulle proprie spalle. Ricapitoliamo la storia di Paint, allora. 1984 – Microsoft acquista “Paintbrush”. Sviluppato col nome di “Paintbrush” da una piccola software house chiamata ZSoft Corporation, il software piacque alla Microsoft acerba dell’epoca, la quale aveva bisogno di un software per la grafica da inserire nell’imminente Windows 1.0. Paintbrush era davvero un software rudimentale e incompleto, soprattutto se messo al confronto con quanto aveva da offrire il Commodore Amiga a quei tempi (per citarlo: Deluxe Paint) e, pertanto, la sua sorte seguì quella del sistema operativo a finestre dell’azienda di Redmond fino al 1990 – scarsa diffusione, quindi, per Windows 1.x e 2.x 1990 – Paintbrush viene riscritto per Windows 3.0 Poco considerato fino a quell’anno, Paintbrush venne in larga parte riscritto da zero per consentirgli di supportare i colori (una palette di 16 colori) e di salvare le creazioni nel più comune formato .BMP; in più, l’interfaccia utente è stata aggiornata fino ad assumere quell’impostazione che è giunta a noi fino a Windows Vista. 1995 – Il nome cambia e diviene semplicemente “Paint” L’arrivo sul mercato di Windows 95 porta con sè il nuovo nome “Paint” e la possibilità di salvare anche nei formati .JPG, .GIF e .PNG ma a condizione di installare delle librerie di terze parti non incluse nel sistema operativo. Quella versione venne anche munita della possibilità di salvare le palette personalizzatei colori nel formato .PAL ma ben presto si rivelò una funzione problematica e in Windows 98 venne rimossa. 2001 – Windows XP consente a Paint di salvare nei nuovi formati Finalmente Paint può salvare direttamente in .JPG, .GIF e .PNG senza l’ausilio di librerie esterne. 2006 – Nuova UI e nuove funzioni Rimasto sostianzialmente immutato fino a quel momento, Paint si rinnova con l’avvento di Windows Vista: l’interfaccia acquisisce l’aspetto di Office 2007 (con i cd. “Ribbon”) e appaiono nuove funzioni per il ritocco delle immagini come il “Ritaglio”. 2017 – Microsoft pubblica Paint 3D e annuncia la rimozione di Paint classico Come spiegato sopra, Paint 3D sarebbe dovuto succedere a Paint in maniera definitiva e Microsoft giunse persino a fare un annuncio in tal senso ma oggi, dopo sette anni, gli esiti si sono rivelati diversi da ciò che la casa madre prospettava. Articolo precedente