Alla fine del 2014 la storia si è ripetuta.
Prima su Facebook e ora sempre più velocemente via Whatsapp, si sta diffondendo un video girato da un ragazzo di circa 22 anni con il proprio cellulare. Questo ragazzo (del quale non farò il nome) abita in un paese (che non nominerò) in provincia di Reggio Calabria e anch’egli soffre di alcune patologie psichiche che, nonostante tutto, non gli hanno impedito di imparare ad usare computer e smartphone ma, come anticipato, possedere una Ferrari non significa saperla padroneggiare.
Gli ormoni sono ormoni, specie a quell’eta, e probabilmente qualcuno, più smaliziato e di età maggiore, gli avrà suggerito di filmarsi facendo un annuncio per la ricerca di una fidanzata. In dialetto la frase avrà suonato come “fatti nu film cu’ cellulari e mentulu ‘ndi Facebook, apoi viri comu i fimmini i cogghij cu’ coppu” – per i non reggini: riprenditi col cellulare e condividi su Facebook, poi vedrai come raccoglierai femmine con il retino da pescatore.
Il giovane, ingenuamente, si è ripreso dichiarando le proprie generalità, dove abita, chi sono i genitori e cosa farebbe quotidianamente nei campi, che è un ragazzo serio e che tipo di donna gli piacerebbe. Ovviamente il discorso è confuso, sgrammaticato e a tratti incomprensibile, ma ad uno spettatore del video, affetto da analfabetismo funzionale, tanto basta per considerare il filmato sufficientemente ridicolo da meritare la diffusione virale e far ridere altri del discorso dell’inconsapevole ragazzo.
Ci risiamo: milioni di visualizzazioni su YouTube, decine di migliaia di condivisioni su Facebook, quasi 50.000 risultati su Google e non sappiamo quanti utenti di Whatsapp si sono scambiati il filmato in questione.
E no, non va bene anche in questo caso in cui il video è stato creato e pubblicato volontariamente dallo stesso protagonista. Sembra che oggi la società si diverta a sbeffeggiare il prossimo per un suo comportamento e per il suo modo di parlare, senza dapprima capire quali siano le reali finalità dei suoi comportamenti o delle sue parole. Nel video in questione è evidente che il protagonista tutto voleva meno che diventare “lo zimbello” dell’intera rete Internet (almeno nella parte Italiana); alla gggenteh però non importa e continua a ridere di questo giovane che, in realtà e al di là di ogni altra propria sofferenza, oggi sta soffrendo parecchio l’indesiderata popolarità.