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Il dominio “.io” sparirà molto presto a causa della geopolitica

Non molti sono a conoscenza del fatto che Internet spesso è direttamente influenzata dalle mutazioni della geopolitica. Variazioni di confini o di sovranità nazionale, spesso portano a cambiamenti della Rete che passano perlopiù inosservati.

Quel che sta per accadere, però, dovrebbe avere una risonanza maggiore poiché lo IANA, l’organismo sovranazionale che si occupa della regolamentazione dei TLD (Top Level Domain, domini di livello massimo), ha deciso che il dominio “.io” verrà cancellato.

Questo dominio è diventato di uso molto comune soprattutto presso startup e servizi legati al mondo delle criptovalute, sebbene la prima grossa azienda ad adottarlo sia stata Google in occasione del lancio dell’evento Google I/O.

Questo dominio, pertanto, è diventato uno dei più usati nel settore tecnologico poiché “.io” ricorda il termine informatico “I/O”, ossia input/output che è la principale attività di scambio dati effettuata da un computer.

Perché sta succedendo?

Il 3 ottobre 2024 il Regno Unito ha annunciato che cederà la sovranità del British Indian Ocean Territory (cioé: l’atollo delle Isole Chagos) alle Mauritius, nell’Oceano Indiano (dal nome del quale è derivata la sigla “.io” – Indian Ocean); giacché questo TLD era assegnato al suddetto atollo, lo IANA si è trovato in una situazione complessa poiché le isole Mauritius già dispongono del TLD .mu. Questa situazione non è nuova per lo IANA, anche se in passato ha gestito la vicenda in modo bislacco: nel 1990, all’indomani della dissoluzione dell’URSS, il TLD .su (per “Soviet Union”) venne affidato direttamente alla nuova Russia insieme al TLD .ru. Il dominio “.su”, però, è stato di fatto abbandonato ed è poco monitorato, tanto da essere considerato una specie di far west utile solo a pirati informatici e per le oscure operazioni digitali del governo russo.

Successivamente, inotrno al 1994 e al termine della guerra dei Balcani, la Jugoslavia si dissolse in Bosnia-Herzegovina, Montenegro e Serbia: lo IANA dovette decidere cosa fare del TLD .yu, perciò decise salomonicamente di creare nuovi TLD per le nuove nazioni (.bh, .me, .sr) e di cancellare il vecchio .yu; tuttavia la cancellazione definitiva avvenne solo nel 2010 a causa di una specie di tira e molla tra le tre ex repubbliche slave. A causa di questo incidente di percorso lo IANA ha scritto nuove regole, più restrittive e che si applicheranno al caso odierno: se una nazione cessa di esistere e con essa il proprio country code, allora viene meno anche il TLD associato.

Cosa succederà?

Quando il trattato sarà stipulato e ratificato, il British Indian Ocean Territory cesserà di esistere: a quel punto lo IANA non accetterà più nuove richieste di registrazione per domini “.io” e da quel momento in poi inizerà a cancellare tutti i domini preesistenti. Sarà uno tsunami che investirà molte realtà tecnologiche.

Compreso Github.io (che già ha implementato un redirect a https://pages.github.com).

I titolari di questi domani avranno dai tre ai cinque anni per completare la migrazione a un nuovo TLD, altrimenti perderanno tutto ciò qui il dominio è collegato.  

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