Quel che sta accadendo da domenica negli USA ha del singolare ma non è del tutto inatteso.
Molti utenti delle soluzioni di sicurezza Kaspersky si sono ritrovati con UltraAV installato al posto dei software della nota azienda di cybersecurity.
UltraAV è una soluzione di sicurezza di Pango Group, società con sede a Boston, che include anche una VPN (sebbene gestita da una società terza con sede a Panama e, perciò, in grado di sfuggire alle imposizioni normative restrittirive della privacy messe in campo da alcuni Paesi).
Inizialmente sorpresi, gli utilizzatori hanno scoperto che si tratta di un’operazione programmata dalla stessa Kaspersky per completare l’attività di uscita dal mercato USA.
Un paio di mesi fa, infatti, l’amministrazione Biden ha stilato un elenco di soggetti e aziende che devono essere ritenuti pericolosi per il Governo e il territorio statunitense; fra questi figura anche Kaspersky, azienda fondata da un ex agente KGB e più volte ritenuta vicina al governo di Putin.
In risposta a detto inserimento e all’imposizione di un embargo sulla distribuzione dei loro prodotti, l’azienda ha avviato un’operazione di uscita dal mercato che è iniziata con la chiusura degli uffici sul suolo americano, il licenziamento di tutti i dipendenti impiegati in quegli stessi uffici e che è passata pure per il blocco della distribuzione del software, azione, quest’ultima, che è culminata proprio nell’autorimozione e sostituzione con UltraAV.
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