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Maintainer russi estromessi da Linux: un approfondimento

La vicenda dell’esclusione di programmatori russi dall’elenco dei maintainers del kernel Linux si sta intricando sempre di più. La comunità di sviluppatori è ancora colpita dalla decisione improvvisa e sta pressando per ottenere risposte e chiarimenti, dal momento che sono state travolte persone che hanno contribuito con centinaia di modifiche al codice sorgente e sono considerate come collaboratori storici del progetto.

Una prima risposta l’ha fornita Linus Torvalds in persona che, con la sua rinomatra delicatezza, ha postato nella mailing listr dei maintainer questo messaggio:

Ok, un sacco di troll russi fuori dalle scatole.

È abbastanza chiaro il perché di questo cambiamento e sul quale non torneremo indietro, e usare molteplici account anonimi casuali per tentare di far arrivare le fabbriche di troll russe alle radici [del codice] sarà del tutto inutile.

E per vostra informazione, per le persone incolpevoli coinvolte e che non sono account di fabbriche di troll – le “diverse esigenze di conformità–  non si tratta soltanto di una questione negli USA.

Se ancora non avete sentito parlare di sanzioni alla Russia, dovreste iniziare a leggere i giornali prima o poi. E per “i giornali” non intendo robaccia sovvenzionata dallo stato russo.

Per quanto riguarda l’invio di patch di regressione… per favore, usate qualsiasi mollusco che chiamate cervello. Sono finlandese. Pensavate davvero che avrei *sostenuto* l’aggressione russa? Evidentemente non si tratta di ignoranza delle notizie, manca anche la conoscenza della storia.

 

Alla domanda rivoltagli subito dopo se fosse vincolato da un accordo di non divulgazione, vista la poca chiarezza sui dettagli, Torvalds ha aggiunto placidamente:

No ma non sono un avvocato, perciò non scenderò nei dettagli dei quali io – e altri maintainers – siamo stati informati dagli avvocati. Inoltre, non inizierò a discutere di aspetti legali con gente a caso su Internet che, per me, potrebbero perfettamente essere attori pagati da loro.

Come anticipato, la mossa ha travolto anche collaboratori storici poiché è bastato possedere un indirizzo e-mail del dominio .ru per finire in questo immenso tritacarne. Uno di questi è Serge Semin, autore di diverse centinaia di patch nonché autore e manutentore di svariati driver per hardware di ogni genere. Ha salutato la comunità nella mailing list con un lungo post, esprimendo tutta la sua amarezza e sperando che ci si possa ritrovare in futuro e in condizioni più serene.

Semin non ha ancora ottenuto risposte chiare alle sue richieste di informazioni, eccetto il fatto che se si lavora per un’azienda nella lista di soggetti colpiti dalle sanzioni alla Russia imposte dal governo americano, allora non si può restare nel gruppo dei maintainer del kernel. E le sanzioni alla Russia non sono state imposte solo dal governo USA ma anche da Europa e Giappone – puntualizza Ted Ts’o, responsabile del filesystem EXT4 – dunque certe operazioni, sebbene sgradevoli per come gestite, si rendono necessarie per non avere ricadute maggiori sull’intero progetto.

Ts’o fa questa precisazione nel momento in cui un partecipante alla mailing list domanda se gli stessi provvedimenti potrebbero un giorno riguardare i maintainers cinesi o associabili alla Cina, però sembra che già sia stata proposta una cosa del genere che lo stesso Torvalds abbia respinto l’idea poiché le sanzioni sono diverse, irrogate per ragioni diverse e da entità diverse, dunque sarà necessario agire di caso in caso anche in futuro.

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