Ma quali sono i rischi dell’auto-esposizione legata all’uso della geolocalizzazione?
Per rispondere dobbiamo per un attimo pensare e ragionare come un malintenzionato di seconda generazione, di quelli che pianificano un colpo sfruttando la tecnologia a disposizione.
Supponiamo di voler svaligiare l’appartamento di un noto professionista, Mario Rossi, del quale conosciamo l’abitudine di usare i recenti social network per comunicare con gli amici e i suoi contatti, soprattutto tramite Twitter e Facebook. Forti di questa informazione, iniziamo a seguire ciò che il Dott. Rossi pubblica via Twitter o via Facebook; lo facciamo per un paio di settimane e, comunque, almeno fino ad avere un quadro completo degli spostamenti della vittima. Vediamo, per esempio, che il venerdì sera è solito uscire con gli amici per una birra al pub, mentre la domenica è sempre allo stadio quando la sua squadra del cuore gioca in casa; inoltre, conoscendo la sua attività professionale, facciamo un giro fra gli eventi presenti su Facebook riguardanti seminari e convegni legati alla professione del Dott. Rossi, quindi vediamo che ha dato conferma della propria presenza ad una serie di incontri di aggiornamento e di studio: possiamo annotare, perciò, delle date e degli orari certi in cui la vittima sarà fuori da casa sua. Ancora: il Dott. Rossi ha il pessimo vizio, comune all’85% degli utenti di Facebook, di lasciare la propria bacheca visibile a tutti, poiché non si è mai interessato di ottimizzare le impostazioni per la privacy del proprio profilo, perciò possiamo vedere che, in occasione dei suddetti convegni, la vittima è solita scattare fotografie con il proprio smartphone e caricarle in tempo reale su Facebook o su Twitter, lasciando che il programma usato provveda ad indicare automaticamente la località in cui si trova. In questo modo il Dott. Rossi ci sta ufficializzando la sua assenza da casa.
A questo punto abbiamo un insieme di dati sufficienti per poter approntare il colpo all’abitazione di Mario Rossi: non ci resta che aspettare il prossimo convegno per il quale ha dato conferma di partecipazione su Facebook e che pubblichi la prima foto usando il suo telefono. Sarà quello il momento in cui potremo agire indisturbati per poter accedere (con scasso) all’abitazione di Rossi e prendere quel che ci pare.